Testimonianze vere di donne dell’est trasferite in paesi occidentali
Presentazione video interviste
Non importa come si siano incontrati e in quale parte del mondo vivano ma che siano riusciti a superare le iniziali difficoltà e siano rimasti assieme.
Nelle prossime video interviste queste persone vi racconteranno di come si siano trasferite in un altro paese, di come sia andato il periodo di adattamento, quali e quante esperienze positive o negative abbiano maturato, ecc. ecc.
Faccio presente che tutte le persone intervistate e le loro storie sono assolutamente reali e veritiere e le domande che ho posto loro sono del tutto spontanee e non concordate. Magari qualcuno o qualcuna non mostrerà il proprio volto nel video, sia per ragioni di privacy, che per la delicatezza degli argomenti trattati. Ciò non toglie che siano comunque storie vere.
Se vi fa piacere potrete commentare o fare domande relative a fatti e persone contenute in ogni video, direttamente sulla pagina YouTube. Purtroppo le interviste sono in lingua originale russa, pertanto ho messo la traduzione completa sotto ogni video.
Buona visione !
Intervista a Gianna
Racconta un po’ di te, di come vi siete conosciuti, di dove sei, come è cambiata la tua vita dopo avere incontrato tuo marito? E’ davvero il tuo uomo ideale?
Va bene, racconto un po’ di me. Sono una figlia di un militare, sono nata in Ucraina ma abbiamo viaggiato molto seguendo mio papà. Ho preso la maturità in Estremo Oriente. Ma poi ci siamo trasferiti a Mosca dove ho incontrato il mio primo marito con cui ho avuto una figlia.
Tuttavia, dopo 5 anni di una vita insieme abbiamo deciso di separarci. Non eravamo d’accordo su come educare nostra figlia, avevamo temperamenti diversi e così abbiamo deciso di divorziare. Dopo il divorzio ho deciso fare un piccolo viaggio con le mie amiche e abbiamo prenotato le vacanze in Italia.
Siamo andate a Scalea. Devo dire che sono una persona che ha tanti amici e dovevamo andare in vacanza con 7 famiglie. Mi sono impegnata ad organizzare questo viaggio per tutti e ho letto che in Italia pochi conoscono l’inglese. Ho comprato i biglietti a dicembre per il primo di giugno.
Ho così avuto 6 mesi per studiare l’italiano. Cercavo un insegnate online e sono entrata in un forum russo italiano e ho trovato l’annuncio di un italiano, il mio futuro marito, che scriveva “un viaggio a Mosca per una parata militare”.
Devo dire che a mio marito interessa la Storia e legge molti racconti sulla guerra. Lui cercava qualcuno che poteva organizzare un viaggio a Mosca per vedere la parata militare del 9 maggio. Mi sono offerta di fargli vedere la parata, visto che mio papà era un militare e aveva partecipato tre volte alla parata sulla Piazza Rossa.
Allora ho organizzato la sua prima gita nella capitale russa e in cambio ho chiesto a lui ad insegnarmi l’italiano. La nostra prima lezione era di sera. Ho acceso skype dopo aver addormentato la bambina, ero in abbigliamento da casa e Andrea era invece vestito tutto elegante, pettinato, lucidato, e mi disse “Buona sera”.
La volta successiva anche io mi ero preparata meglio. Siamo andati avanti con le lezioni, poi abbiamo iniziato lo scambio di foto dei posti belli, sempre traducendo tutto su google. Direi che google era diventato parte della nostra famiglia.
Arrivò così il 9 maggio. Andrea era nostro ospite per tre giorni, soggiornando nel mio appartamento. Mio papà gli fece vedere Mosca di notte e di giorno, oltre alla famosa parata militare. Io e mia mamma ci occupavamo della cucina, del pranzo e della cena, con piatti tradizionali russi. Andrea era impressionato della nostra ospitalità e decise di ricambiare il favore invitandomi a a fare un giro sul Lago Maggiore.
Devo ammettere che Andrea fece subito un’ottima impressione ai miei genitori. Sempre gentile, tranquillo, educato. E così, quando siamo arrivati in Italia a Scalea, ho lasciato tutti i miei amici e sono salita per incontrarlo nella sua città. Anche Lui aveva organizzato una cena a casa dei suoi, oltre a belle gite sul lago, e una visita di Milano. Poi altri posti meravigliosi e pensavo che tutto questo era un paradiso.
Sua mamma anche adesso mi dice sempre che le piaccio. Dopo questo viaggio in Italia, Andrea mi propose di vederci ancora da qualche parte a metà strada e così decidemmo di incontrarci a Praga.
Perché all’inizio non pensavi che lui potesse essere il partner della tua vita ? Sei una giovane donna, eri libera e sicuramente ti guardavi intorno, no ?
Non consideravo il cambiamento di paese, e lui era più grande di me di 10 anni. Poi avendo una figlia non ero convinta di potermi trasferire senza conoscere l’italiano. Mi piaceva come persona ma non lo vedevo come il mio futuro marito.
Avevamo e abbiamo un po’ di difficoltà a dialogare perché non parlo bene l’italiano. Quando litighiamo non saper parlare bene aiuta perché mentre scrivo su Google tutto quello che voglio dire, il nervoso si calma e non mi sembra poi così importante continuare a discutere. In questo senso la poca conoscenza della lingua dell’altro aiuta ad evitare tanti litigi inutili.
Lui ha un figlio avuto dal primo matrimonio. E’ più piccolo della mia ed è molto geloso di suo papà. Spesso fa i capricci. Nonostante questo lui viene volentieri in vacanza con noi, è stato tre volte a Mosca, siamo andati in dacia insieme. Mio marito mi dice spesso che mi ama, soprattutto adesso che siamo tutti a casa durante la quarantena, lui è molto contento di stare con me.
Facciamo quasi tutto insieme, cuciniamo, prepariamo aperitivi di sera, giochiamo coi videogiochi con i nostri figli. Lui è molto contento che sono venuta in Italia e me lo dice sempre.
Come ha reagito tua figlia quando vi siete trasferiti in Italia?
Ci siamo trasferiti in Italia nel maggio 2019, lei aveva 13 anni. A settembre doveva iniziare la scuola italiana. E doveva anche imparare il tedesco. Allora abbiamo trovato un corso online per lei e già ad ottobre ha iniziato a prendere buoni voti sia di italiano che di tedesco. Devo dire che in Russia ha studiato e aveva un livello alto di Inglese e Francese.
Purtroppo io non faccio molti progressi con l’italiano. Adesso però non uso più Google e chiamo Ninna come traduttrice. I primi tre mesi mia figlia voleva tornare in Russia, non le piacevano i giovani italiani, molto capricciosi, egoisti, coi quali era difficile fare amicizia. Nessuno la capiva. Insisteva di voler tornare in Russia. Non sapevo cosa fare, lasciarla andare dalla nonna oppure sopportare le sue scene isteriche e stare qua tutti insieme.
Ho letto molto riguardo l’adattamento dei minori e molti studi dicono che il periodo più critico si supera dopo i primi 4 mesi. Infatti, dopo, circa tre mesi la situazione è migliorata e adesso mi ringrazia ed è contenta di studiare in Italia. Ora tutto si è calmato, lei vede che ce la fa a recuperare l’italiano e il tedesco e riesce a seguire il programma del liceo.
Ha già un piano dove andare per continuare gli studi. Vuole farlo in Danimarca e poi vorrebbe lavorare negli Stati Uniti. Adesso conosce 5 lingue straniere e dice che Le piacerebbe vedere tutto il mondo. Vedo che lei è una persona determinata, sa cosa vuole fare nella vita e, quindi, come mamma sono contenta di aver educato così mia figlia.
Parlami un po’ delle situazioni della vita di coppia, del tuo cambiamento e del tuo inserimento nella routine quotidiana e della cultura italiana
Essendo la figlia di un militare, io e mia sorella ci alzavamo sempre presto perchè dovevamo preparare la colazione prima del ritorno di mio padre dopo la sua ginnastica mattutina.
Sono abituata ad un regime di vita militare Quindi mi sveglio sempre presto ogni mattina per preparare la colazione, anche se Andrea mi dice sempre che dovrei dormire e riposare di più. Devo dire che a me non piace che mio marito beve così tanto caffè, lo prende ogni due ore ! Piano piano gli ho fatto scoprire le tisane e il the. Adesso beviamo tutti i tipi di the e tisane.
Abbiamo avuto tante discussioni sulla ginnastica di mattina. Io e mia figlia siamo abituate a farla e ora anche Andrea e suo figlio ci raggiungono più tardi. Altre cose che non mi piacevano erano il poco ordine a casa e il fatto che bisogna sempre togliersi le scarpe quando entri in casa.
Parlami del tuo lavoro, come ti sei organizzata in questi 10 mesi. Hai trovato qualcosa che ti piace e ti stimola?
In Russia negli ultimi 20 anni ho lavorato in grandi aziende come manager, con posizioni di alto rilievo. Lavoravo dalle 9 alle 19 e spesso tornavo a casa verso le 22. Poi mi sono trasferita in una città bella e piccola, dove però non c’è lavoro nemmeno per gli italiani.
All’inizio ho deciso di portare qualche business dalla Russia, la mia idea era di aprire qui una ludoteca, ma purtroppo, burocraticamente, ho trovato troppe complicazioni. Poi ho incontrato altre due ragazze russe e abbiamo deciso di organizzare qualcosa insieme.
Abbiamo sentito parlare di una associazione aperta da Ekaterina Rubakova. Lo scopo dell’associazione è di aiutare donne di lingua russa a realizzare i loro progetti. L’abbiamo contattata direttamente proponendo di creare una associazione per le donne russe in Italia. Ci hanno sostenuto e abbiamo iniziato a contattare tutte le persone che conoscevamo in Italia. La risposta è stata enorme perché molte avevano già le loro idee e qualche piano. Adesso ho un gruppo di 267 persone meravigliose che ci danno tanto da fare. Chi organizza campeggi per l’estate, chi gestisce l’associazione dei giovani in Italia. Mi dedico a questa attività con tanto piacere e adoro tutto quello che faccio.
Sono veramente felice di essere venuta in Italia e contenta di aver avuto questa opportunità di esplorare i nuovi orizzonti. Devo dire che all’inizio mio marito era scettico di questa attività però adesso ci invitano al museo, a diversi incontri, e oggi mi hanno contattato per un’altra intervista da Mosca.
Come hanno reagito i tuoi quando hai deciso di trasferirti?
Ero stanca di vivere in una città caotica e frenetica come Mosca. Ho sempre desiderato vivere in una bella città e godermi la vita. Passavo troppo tempo fuori casa lavorando. Solo per andare al lavoro ci mettevo un’ora e mezza. Alla fine i miei erano d’accordo con me sul mio trasferimento Cosa diresti alle ragazze che sono ancora indecise se avere un fidanzato europeo, italiano.
Quali sono i punti forti di un uomo europeo secondo te?
In Russia gli uomini dedicano il loro tempo principalmente al lavoro e ciò che resta basta giusto per dormire e mangiare. In Italia c’è più gusto della vita e la routine quotidiana è meno frenetica e più indirizzata al bene della famiglia. Gli italiani sanno godersi la vita, prima si riposa poi si lavora. Anche mia figlia dice che italiani sono bravi e sanno cogliere il meglio dalla vita
Intervista a Galia
Grazie per la presentazione, volevo premettere che oggi viviamo in un periodo molto particole stando chiusi in casa. Nonostante tutto questo abbiamo iniziato a sentirci di più e dialogare di più con i nostri cari, con gli amici, e con i parenti.
Raccontami di te: come mai sei venuta in Italia ? Hai scelto prima il paese e poi l’uomo o viceversa?
Sono In Italia perché ho incontrato un italiano, che si chiama Carlo. L’ho conosciuto quando ho divorziato, in un periodo in cui ero felice di essere tornata single e non pensavo di cercare altre storie, nè avere una relazione stabile.
A settembre, dopo le vacanze estive, ho incontrato una mia cara mia amica che era tornata dall’Italia e mi aveva raccontato del suo viaggio. Era il mio compleanno e siamo uscite senza truccarci con cura, vestendo jeans per passare una serata fuori, a ballare in una discoteca. Il mio futuro marito è venuto nello stesso club con un suo collega per festeggiare anche lui il suo compleanno. Compiamo gli anni nello stesso mese, a settembre.
In discoteca abbiamo parlato poco ma gli ho lasciato il mio numero. Lui mi scriveva ogni giorno, ogni mattina ricevevo il messaggio di “buongiorno” di sera “buonanotte”, si interessava a me. Ci siamo rivisti un mese dopo, abbiamo cenato assieme ma subito dopo, per motivi di lavoro, sia lui che io dovevamo partire per diverso tempo. Io dovevo trasferirmi a San Pietroburgo dove la mia ditta aveva l’ufficio principale. Sognavo da tanto tempo questa cosa. Lui invece doveva andare a Venezia per seguire il suo progetto.
Finalmente concretizzato il mio sogno di vivere e lavorare a San Pietroburgo, ho capito che mi mancava qualcosa, e che volevo tornare a Mosca, ma non per nostalgia della città, ma perchè mi mancava lui. A quel punto il destino decise per noi. Il suo viaggio a Venezia fu cancellato e la mia nuova carica a San Pietroburgo richiedeva ogni due giorni di tornare Mosca. E così mi fu chiesto di trasferirmi nuovamente a Mosca. A quel punto dovetti cercare una casa nuova e andai a vivere con lui.
Allora lui ti era simpatico, ti piaceva. Non a tutte piace questa attenzione con messaggi e con parole, molte preferiscono azioni.
Nel mio caso lui dimostrava di essere interessato a me, in maniera sincera. La vedevo e sentivo così questa cosa. Noi abbiamo una certa differenza di età. Poi sono arrivate anche le azioni. Devo dire che a noi sono successe situazioni molto simili nella vita.
Lui si è sposato quando aveva 27 anni e ha divorziato dopo due anni di matrimonio, senza figli. La stessa cosa è successa a me. Noi eravamo due stacanovisti, dediti al lavoro molte ora al giorno, dato che eravamo senza famiglia e altri impegni. Quando sono tornata a Mosca da San Pietroburgo ero già certa che lui fosse l’uomo con cui mi avrei voluto costruire qualcosa di stabile. Per lui non era così, voleva ancora pensarci su.
E così abbiamo iniziato a vivere assieme e quando ho saputo di essere incinta abbiamo deciso di partorire in Italia, perchè a Mosca mi avrebbero fatto tornare subito al lavoro dopo il parto. Devo dire che i medici sono bravi dovunque, ma l’Italia mi attraeva molto per il clima, la natura e il cibo. Inizialmente avevo in programma di rientrare a Mosca, però mano a mano che si avvicinava il momento di partire ero sempre più scettica di voler tornare alle vecchie abitudini. Il progetto di mio marito era finito e lui doveva occuparsi di qualcosa d’altro e così ha lasciato a me la scelta sul mio futuro.
In quel periodo che siamo stati insieme ho capito che lui era la persona giusta per me, ero sicura di lui, e lui era per me amico, amante, e mi sosteneva sempre. Insomma mi sono trovata molto bene con lui. Devo dire che i miei parenti erano preoccupati e mi chiedevano spesso “come fai adesso ?”, “non torni più in Russia ?”, “non vedremo più la nostra nipotina ?” Quando è venuto mio papa in Italia per trovarmi, non voleva disturbarci e ha prenotato una stanza in albergo. E’ venuto a casa nostra e vedendo come ci coccola Carlo si è tranquillizzato.
Ora mio padre è affezionato a Carlo e lo saluta sempre. Devo dire che quando siamo andati a conoscere i suoi parenti ero molto emozionata, avevo un po’ di fifa. I suoi abitano a Roma, lui ha due fratelli. Sono persone molto educate e mi aiutavano sempre. All’inizio cercavano di parlare con me in inglese perché io non parlavo italiano. Non sono mai stati invadenti. Io cerco spesso sempre di invitarla da noi, ma mia suocera mi risponde che i suoceri devono vivere lontano. Lei ha un nome russo, si chiama Olga. Abbiamo un ottimo rapporto con loro.
Non ti preoccupa la vostra differenza di età?
No, affatto. Mi sento a mio agio. Sinceramente non conoscevo da subito la sua età. Mi piaceva come si relazionava con me, il suo modo di parlare. Lui tra l’altro non dimostra la sua età. Per me l’età è quello che ti senti dentro: il tuo spirito e la tua mente.
Dove abitate adesso, vicino ai suoceri a Roma?
No, all’inizio abitavamo a abitiamo in una città che si chiama Cernusco sul Naviglio vicino all’Ospedale San Raffaele a Milano. Sua sorella lavora in questo ospedale ed è proprio dove è nata nostra figlia. Carlo lavorava ancora a Mosca e io abitavo vicino alla sorella. A me piaceva molto Stresa ma visto le mie condizioni e la vicinanza del parto abbiamo deciso di prendere l’appartamento in questa zona strategica. Siamo stati là per due anni circa.
Quando abbiamo deciso di rimanere in Italia, lui ha trovato lavoro vicino a Verese e abbiamo iniziato a cercare un posto che ci piaceva. Siamo stati in diverse località, come a Como ma sinceramente non piaceva tanto, città un pò chiusa, una parte in ombra e l’altra al sole. Come ho già detto mi piace Stresa, un piccolo paese che di inverno diventa però abbastanza vuoto.
Mi ricordavo quando sono venuta per la prima volta in Italia e siamo stati ad Arona. Ne ebbi un’ottima impressione. Un paese abbastanza grande con la stazione vicino dove si può prendere il treno e in 40 minuti essere a Milano. Una città sul lago Maggiore con un panorama molto pittoresco. In meno di un anno abbiamo trovato l’appartamento che ci piaceva e l’abbiamo comprato, ristrutturato e ci siamo trasferiti. Adesso mi godo questa bellissima località che mi dà la giusta carica di energia, anche quando il tempo è nuvoloso.
Senti nostalgia di casa dopo questo grande cambiamento di città, di paese? In Russia abitavi nella capitale
Al contrario, mi ero proprio stancata di vivere a Mosca. E’ una città adatta solo a chi vuole fare carriera. Per esempio, se devi incontrare qualcuno in centro città, devi calcolare 2 ore per andare e due ore per tornare, se non c’è traffico. A Mosca mi sono realizzata professionalmente, ho fatto la carriera che volevo, sono arrivata ad un livello molto alto come direttrice di un dipartimento. Abitavo in una zona abbastanza centrale, vicino al parco Vorobievy Gory, in un palazzo storico con una bella vista ma con lo smog che veniva dal terzo cerchio.
Mi ricordo quando venivo in Italia, dove fin dal primo respiro senti l’area buona, pulita. Sono originaria di Khabarovsk, sono cresciuta là, ho lavorato presso il Tribunale di Khabarovsk. La mia successiva tappa era di trasferirmi a Mosca, per la mia carriera.
Quanti anni avevi quando sei andata a Mosca, e dopo quanti anni ti sei trasferita in Italia?
Avevo 25 anni quando ho deciso di spostarmi dalla mia città di nascita, e in Italia sono arrivata quando ne avevo 33. Adesso sono già 5 anni che vivo in Italia. Mia figlia ha già 5 anni.
Dal punto di vista della tua realizzazione personale in Italia, dopo la tua carriera e le tue ambizioni appagate in Russia, non avevi il timore di cambiare la tua vita?
Inizialmente pensavo di tornare a lavorare a Mosca. Però gli impegni da neo mamma ti portano via troppo tempo. Quando ero sicura di rimanere qui, ho iniziato a fare delle foto a mia figlia, che però non mi piacevano. Allora ho comprato una foto camera più potente e mi sono iscritta ad un corso di fotografia. Mi sono appassionata così tanto che ho iniziato a partecipare a vari concorsi. E ho anche vinto qualche premio. Non potevo però ancora fare foto commerciali. Facevo foto per conto di famiglie, e ai bambini.
Da quest’anno, quando mia figlia è andata a scuola, ho iniziato a lavorare anche in ambiti commerciali, commercio fino al recente blocco per quarantena. Ora mi sento preparata, ho creato la mia pagina web, aspetto solo che ci permetteranno di uscire. Devo dire che mi piace cambiare completamente attività lavorative. Mi sono indirizzata in un ambito completamente sconosciuto per me.
All’inizio era difficile apprendere questo mestiere, però mi coinvolgeva ed ero molto curiosa di come possono venire i miei lavori. Devo dire che mi piace il processo di scattare le foto, ma soprattutto il momento in cui le scarico e guardo come sono venute. Perché mentre stai facendo una foto immagini una composizione ma nel momento dello scatto arrivano sempre sorprese che non ti aspettavi. Questo momento di vera creatività è bellissimo. A me piace davvero farlo. Ovviamente sono molto felice quando vedo che i miei lavori piacciono ai miei clienti.
Confermo e consiglio Galia come fotografa. Parlo per esperienza. Non avevo trovato subito un fotografo in grado di capire le mie esigenze e la mia visione delle immagini, e alla fine sono stata contenta di trovare te.
Mi piace molto anche il tuo sito, una pagina web fatta molto bene e ricca di informazioni. Devo dire che per un fotografo è importante capire cosa cerca il cliente e che tipo di fotografia si aspetta. Ha anche bisogno di istruzioni precise per avvicinarsi alle esigenze del cliente.
Lascio tutti i tuoi contatti alla fine di questa intervista. Se volete contattarla, chiedete pure anche a me se vi servono dettagli circa la mia esperienza con Galia come fotografa.
Vorrei anche pubblicizzare una cosa nuova che in questo periodo sperimentano i fotografi: le sessioni fotografiche via Skype. Si tratta di una novità molto recente. Nell’ultima settimana ho testato diversi programmi e ho già fatto foto ad una mia amica che abita a Khabarovsk. Ovviamente la qualità delle foto non è altissima però queste fotografie hanno molte peculiarità uniche. le persone vengono più naturali che stando davanti ai loro cellulari o di fronte ad un fotografo con una camera professionale. Anche il fotografo si sente molto a suo agio sul divano.
Un’altra cosa che può essere utile è che il professionista vi dice dove sono nel vostro appartamento i posti adatti per una serie di shooting fotografici. Tutte le sessioni fotografiche iniziano con la ricerca del posto appropriato. Si viaggia facilmente con Skype. Sono già stata virtualmente in Israele, a Mosca, a Londra. Ho posato anche una volta come modella.
Cosa ti piacerebbe dire alle donne che sono ancora incerte se cambiare vita e Paese?
Volevo dire a tutte di non aver paura di provare a fare le cose. L’importante è fare esperienze e non temere di lanciarsi in una avventura nuova. Perché la nostra vita è troppo corta per aspettare troppo tempo il momento giusto. Meglio pentirsi di quello che hai fatto e non di quello che non hai mai fatto. State tutti bene, vi auguro avere buona salute ed essere felici
Intervista a Eugenia
La mia prima domanda è: perché stai cercando un uomo Italiano?
Anzitutto mi piace molto l’Italia, mi piace il clima, la natura, il mare, il cibo e soprattutto mi piace la mentalità. Mi piace l’atteggiamento degli italiani verso il popolo russo. Per me non è un paese straniero. Secondo me abbiamo tante cose in comune e per questo ci assomigliamo.
Volevo precisare che Eugenia abita in Russia, non in Ucraina. I due paesi hanno culture diverse ma si assomigliano e si capiscono abbastanza bene
Che cosa pensi della differenza d’età?
Devo dire che prima avevo un pregiudizio su questo argomento e ritenevo che il partner dovesse essere coetaneo. Adesso penso che dipenda dalla persona. Può essere che la mia anima gemella si trovi tra le persone che sono più grandi di me. Poiché a me piacciono gli uomini maturi e intelligenti, ho probabilità di trovarlo tra le persone più grandi di me. Aggiungo che gli uomini maturi hanno fatto la loro strada e hanno raggiunto il loro obbiettivi. Sanno cosa vogliono, sono sicuri di sé stessi.
Potresti dirmi un po’ di più riguardo all’ “uomo realizzato”? Cosa comprende questa espressione secondo te? Deve essere un uomo ricco?
Penso che sia importante per l’uomo avere un mestiere, una professione che lo stimoli e gli dia la possibilità di realizzarsi. Io sto cercando un partner che ha già trovato il suo mestiere e ha un lavoro che gli dà soddisfazione. Questo può essere il suo business oppure un lavoro stabile. Penso che il lavoro caratterizzi l’uomo che svolge quel lavoro. A me piacerebbe incontrare un uomo già determinato, con una professione in mano e non in cerca del mestiere. Infatti alle donne piace avere un uomo che le coccoli e sia di sostegno. Di solito un uomo più grande è più determinato e sa cosa vuole, sa cosa aspettarsi da una relazione.
Tu non hai figli e cerchi come partner futuro anche un uomo che sia già sposato con figli. Non saresti gelosa del tempo che lui trascorre con i propri figli?
Anzitutto, secondo me, non esistono le persone ideali, vista anche la nostra età. Idealmente, sì, mi piacerebbe trovare un uomo single e senza figli. Tuttavia preferisco un uomo che abbia avuto già esperienza della vita di coppia, magari con un figlio, anziché un uomo mai sposato che vorrebbe costruire una relazione seria a 60 anni.
Se un uomo ha un figlio oppure è divorziato, questo vuol dire che lui ha cercato di costruire una famiglia, e che in ogni caso è predisposto ad avere una relazione seria. Se un uomo ha già un figlio, potrei vedere come si comporta con il proprio figlio, se gli piace passare il suo tempo giocando con lui. Tutto questo per me indica che quella persona è responsabile e che curerà con la stessa attenzione anche i nostri figli e la nostra relazione. È sempre comunque positivo se un uomo ha già un’esperienza, perché un uomo così sa a cosa va incontro ed è più probabile che sia portato per la famiglia.
Parlami un po’ della tua idea di amore. Cos’è l’amore per te?
Ci sono diversi tipi di amore, ma se parliamo dell’amore di coppia, penso che sia importante che il partner sia felice di stare proprio con una specifica persona a fianco. Credo che si dovrebbe ritenere fortunato ad aver incontrato la donna del cuore che gli porta allegria, un’emozione positiva. Non sto parlando delle abitudini di ognuno, che possono essere diverse e contraddittorie, anche se lo stare insieme può superare le diversità, e anzi renderle stimolanti per l’uno e per l’altra.
Tu sei stata sposata con un uomo russo, perché adesso cerchi altrove?
In realtà ho avuto una specie di delusione dopo il mio matrimonio. Devo dire che gli uomini russi non sono emotivi, passionali e dedicano poco tempo alla relazione con la donna. Sono una persona emotiva, romantica e poi mi piace tanto l’Italia. A mio parere per gli uomini italiani l’amore è molto importante, mettono l’amore e la famiglia prima di tutto. Gli italiani sentono molto i legami di parentela e non lasciano i figli anche se divorziano. In Russia purtroppo questo succede spesso, l’uomo si stanca della routine e se ne va. Lascia la donna da sola con i figli, spesso senza aiuto. In Russia molti uomini si concentrano sul guadagno e non pensano a creare una relazione stabile. Per questo mi sono iscritta all’agenzia You & Meet
Grazie mille, Eugenia, per il tuo tempo e per averci dato una visione interessante della vita di coppia, che può essere utile ai visitatori del nostro sito.
Intervista a Lesya
Raccontaci un pò di te
Perché hai scelto proprio lui? Cosa ha fatto di particolare? È stato amore a prima vista? Non hai avuto timore di trasferirti, decidendo praticamente in soli 10 giorni il tuo futuro con lui?
Ma quando hai visto le sue foto, ti è piaciuto fin da subito?
Un’altra domanda: come hanno reagito i tuoi a quel visggio in Italia?
Quando sei tornata in Ucraina, lui ti mancava? ti piaceva tanto?
Quindi, ti piaceva questo modo di dialogare con i messaggi? Perché molte ragazze sono contrarie a questo modo di dialogare
Riguardo la vostra differenza di età, non avevi dubbi su questo punto?
Sei stata in Italia per un breve periodo senza i documenti. Non avevi paura, eri sicura dell’appoggio del tuo compagno?
I tuoi come hanno reagito al tuo trasferimento in Italia? Siete andati in Ucraina per incontrarli?
Raccontami un po’ della tua difficoltà con la lingua italiana. Hai fatto dei corsi?
Parlaci della vostra routine. Come avete reagito scoprendo poco a poco le diversità della vostra cultura? Lui mangia tutto ? gli piace la tua cucina ?
Senti nostalgia del tuo passato ? Hai trovato nuove amiche che parlano russo oppure hai già conosciuto qualche amica italiana?
Dal punto di vista della tua realizzazione personale, ti piacerebbe lavorare o preferisci stare a casa?
Cosa vorresti dire alle donne che sono ancora incerte se cambiare vita e paese?
Intervista a Nina
Ho una storia molto particolare e interessante. Sono nata in Ucraina a Zhytomyr però mi sono poi trasferita a Dnepropetrovsk per sposarmi. Ero innamorata di una persona molto bella, educata e gentile. Lui era bravissimo in qualsiasi lavoro manuale ed eravamo felici per questa nostra storia d’amore. Abbiamo avuto tre figli. Il figlio maggiore ha ora 28 anni e gli altri due sono gemelli di 24 anni. Due maschi sono già sposati e a maggio diventerò nonna. Ho 52 anni però mi sento sempre giovane, come a 20 anni.
Questo è un sentimento molto comune tra donne slave, ieri parlavo con una signora di 57 anni che mi raccontava di sentirne 35. Si vede che le nostre donne hanno uno spirito sempre giovanile
Allora abbiamo iniziato a costruire il nostro nido insieme ed eravamo davvero contenti. L’unico difetto che aveva era quello di bere vodka. Ad un certo punto ero molto arrabbiata con lui, abbiamo litigato e lui ha dato fuoco a tutto il mio guardaroba. Ero proprio distrutta, ho pensato che non ce la facevo più. I figli intanto avevano finito i loro studi e iniziato a lavorare. Non ne potevo più. Ho iniziato a pensare se e dove poter andarmene.
Volevo trasferirmi a Mosca perché parlo russo e avevo 48 anni. Avevo una cugina che lavorava in Italia e l’avevo chiamata per chiederle un aiuto. Mio figlio grande mi dette i soldi per fare i documenti necessari per partire e nel dicembre nel 2016 sono arrivata in Italia. Sono arrivata in autobus, di sera e mi sembrava di vivere una fiaba. Era così bella l’Italia. Mi hanno fatto visitare Milano, il Duomo. Ero ospite di mia cugina. Lei ha una famiglia molto unita e vivono con tutti i nipoti in Italia.
Dopo un mese avevo guadagnato i miei primi 100 euro e me ne sono andata ad abitare da sola. I miei primi tempi sono stati molto difficili, non parlando italiano e senza un guadagno stabile. Per superare la barriera linguistica, parlavo allo specchio perché non riuscivo a pronunciare bene le parole in italiano. Mi sentivo sempre in ansia per i miei figli in Ucraina, avevo già una certa età e non riuscivo ad imparare la lingua. Facevo lunghe passeggiate, cercando di parlare con italiani per praticare quel poco che avevo imparato. Andavo al supermercato ad aiutare i pensionati a portare la spesa. Andavo dai dottori e negli ospedali dove ci sono tante persone anziane per poter trovare un lavoro come badante.
È brutto raccontare questo, ma così ho trovato un lavoro. Una signora italiana mi ha preso a lavorare per un giorno da lei. Questo ero il mio inizio. Più tardi, una mia connazionale mi ha chiesto di sostituirla per due mesi per aiutare una professoressa. Dovevo andare da lei solo una volta alla settimana. Con lei mi sono trovata molto a mio agio e la cosa era reciproca. Mi ha aiutato e mi ha preso per 4 ore ogni giorno. Cucinava lei, mi insegnava la lingua e la cultura italiana.
Mi insegnava a leggere le etichette che poi incollava agli oggetti della casa, affinchè imparassi i loro nomi in italiano. Aveva portato dall’ufficio il dizionario e se non capivo mi traduceva tutto. Era molto interessante passare il tempo con lei anche se a volte non capivo di cosa parlava. Sono stata da lei per due mesi, ogni giorno. Siamo diventate anche amiche e tuttora siamo sempre in contatto. Ho capito che per imparare la lingua bisogna andare a lavorare in famiglia. I giovani si adattano più velocemente ma alla mia età è diverso. Allora ho iniziato a cercare tra le nostre donne se conoscessero qualche opportunità di lavoro. Mi hanno presentato ad una famiglia molto gentile, educata.
Quindi sei stata fortunata di aver incontrato tante belle persone In Italia
Si, sono molto fortunata, ho incontrato delle brave persone qui. Sono stata con questa famiglia una anno e mezzo. Facevo la badante di un signore anziano e sua figlia mi insegnava come cucinare, stirare, pulire, perché noi facciamo tutto maniera diversa. L’unico svantaggio era lo stipendio, basso, ma ero lo stesso felice. Poi dopo, quando hanno deciso di mettere il signore in casa di riposo, mi hanno ugualmente permesso di rimanere ancora per tre mesi a casa loro e mi facevano la spesa. Mi hanno anche aiutato a trovare un altro lavoro. Sono ancora in contato con quella famiglia.
Grazie al loro aiuto mi sono trasferita nella piccola cittadina di Locate Triulzi a lavorare sempre come badante di una signora. Ho lavorato per 10 mesi e poi ho deciso di lasciare questo tipo di lavoro, non mi piaceva stare sempre chiusa in casa con una persona anziana. A me piace uscire. Ora lavoro come governante, pulisco, stiro, cucino, corro di qua e di là a fare commissioni, preferisco così. Se fossi venuta qui vent’anni avrei studiato e preso un diploma
Come hanno reagito i tuoi figli e i parenti quando ti sei trasferita in Italia?
Loro mi incoraggiavano, mi dicevano che esiste sempre un’altra vita e loro erano già grandi e indipendenti e non avevano più bisogno di me. Non sopportavo più di essere insultata e maltrattata dal mio ex. E così ho trovato la forza di andare via. Però i primi sei mesi in Italia, come ho detto, sono stati duri come adattamento, anche per la mancanza dei miei figli. Quando ho iniziato a vivere e lavorare in famiglia, piano piano ho iniziato a sentirmi più risollevata. In quel periodo sono rimasta molto contenta dei miei progressi e dei lavori che ho fatto. Sento però forte il bisogno di trovare qualcuno al mio fianco.
Quando hai capito che eri pronta a rimetterti in gioco e trovare un’anima gemella? Dopo 25 anni di matrimonio e il trasferimento in un altro paese non era affatto facile, vero?
Io amavo fortemente mio marito e mai avevo pensato di cambiarlo. Ma era una situazione impossibile da sostenere. Nei primi mesi di vita in Italia non pensavo minimamente ad avere nuove relazioni. Ma dopo un anno e mezzo di solitudine, ho deciso di iscrivermi in un gruppo per single. Così ho iniziato a chattare in italiano con nuove persone e mi sono molto incuriosita.
Era interessante anche per migliorare il mio livello di italiano, imparavo parole sconosciute, traducevo i messaggi. Poi mi ha scritto l’uomo col quale adesso convivo. Ho guardato la sua foto, aveva i capelli lunghi e il naso molto grande. La prima cosa che avevo pensato era che non fosse il mio tipo. Ma lui insisteva e non mollava. Ci siamo sentiti per circa 7 mesi con molti messaggi e quando siamo usciti per la prima volta assieme ho capito subito che era il mio uomo.
Perché hai scelto proprio lui? Cosa ti piaceva in lui?
Mi piace come si comporta e come mi tratta con mille attenzioni. E’ molto tranquillo, calmo, attento. Siamo stati fidanzati per tre anni e da tre mesi abitiamo anche insieme. Ci sono naturalmente cose di lui che non mi piacciono. Ma facendo un resoconto completo delle cose di lui che mi piacciono e di quelle negative, sono convinta che prevalgano sicuramente gli aspetti positivi del nostro rapporto.
Adesso siamo al quarto mese di convivenza e il primo mese è stato quello delle scoperte. Avevo difficoltà ad adattarmi alle sue abitudini. A me non piace quando si entra a casa non ci si toglie le scarpe. Mi piace cambiarmi subito di abito e mettermi quelli di casa. Sono abituata a fare queste cose, lui invece no. Ma nonostante tutto sono felice di stare con lui, soprattutto in questo periodo particolare.
Siamo a casa tutti i due insieme che giochiamo, cuciniamo, discutiamo anche su chi dei due laverà i piatti. Prepariamo il pane, le torte. Lui è originario della Sardegna, e così cuciniamo sardo un giorno e ucraino l’altro. La cosa curiosa è che abbiamo molti piatti in comune.
Invece i parenti di lui come hanno reagito al fatto che lui si è trovato una compagna straniera? Ha figli?
Lui ha due figlie grandi e tre nipotini. Ha una sorella e un fratello. Direi che hanno reagito bene. Sua sorella è molto contenta perché lo vede più curato, coccolato. Lui è andato dal parrucchiere a fare un taglio che mi piaceva. Una delle figlie è molto simpatica e sincera con me. Mi trovo bene con lei. L’altra è più gelosa e abbiamo un rapporto più freddo. Ma la capisco. Adesso il mio ex marito abita con un’altra donna e i miei figli non la vogliono vedere. Però il papà è sempre il papà
Quale è il tuo sogno nel cassetto? Cosa ti piacerebbe ancora realizzare?
Vorrei viaggiare. Vorrei visitare la Sardegna, la Croazia, e tutto il mondo.
Cosa ti piacerebbe dire alle donne che sono ancora incerte se cambiare vita e paese?
Di non avere paura di cambiare qualcosa. Non aspettate “il momento giusto” se non sopportate le cose che non vi piacciono. Cambiate subito la vostra vita. A 50 anni potete ancora iniziare da zero, non ci sono gli ostacoli. Ci si può innamorare della nuova cultura, e della lingua. Mi piace molto la cucina italiana, è molto leggera. E anche lui adesso mangia la mia zuppa ucraina senza brontolare.
Vedete che si può iniziare da zero ad ogni età ? Vi auguro una buona serata e ci vediamo presto.
Intervista a Nina (Miami – USA)
In realtà vivere negli Stati uniti non era il mio sogno, piuttosto volevo trasferirmi in Europa, in Francia, e abitare a Parigi. Mi piaceva molto questa idea. Per una coincidenza mi sono trovata a Miami e mi sono sentita a mio agio e ho deciso di rimanere qua
Allora la mia prossima domanda è: perché sei andata in America?
Ho preso la decisione di trasferirmi in Canada dove abitava una mia amica. Però prima sono passata a Miami per migliorare il mio inglese. Avevo 25 anni, mi sentivo una teenager. È una città molto viva, piena di attività. Uscivo spesso. La mia amica mi diceva di uscire solo con gli americani per esercitare il mio inglese. Così ho conosciuto mio marito, lui è del Venezuela. Ci siamo trovati perché a noi piace molto il vino.
Quando ci siamo conosciuti è stato amore a prima vista, ma poi sono partita per il Canada. È passato poco tempo, lui era indeciso. Tuttavia noi ci sentivamo sempre e ho fatto diversi viaggi tra il Canada e gli Stati Uniti. Dopo lui è dovuto andare per lavoro in Italia e mi ha regalato un biglietto aereo. Cosi ci siamo incontrati nel paese più bello del mondo e mi ha proposto di sposarlo
Che romantico, che bello! Perché sei andata proprio a Miami e non in Inghilterra a studiare l’inglese?
Era inverno. Pensavo di andare comunque in America perché poi era più facile volare n Canada. Come prima scelta avevo San Francisco, ma molti miei amici mi hanno detto di andare a Miami dov’è sempre caldo
Perché hai scelto proprio lui? Cosa ha fatto di particolare? È stato amore a prima vista?
Sono una persona un po’pratica. Apprezzo l’uomo per i fatti e non per le parole che dice per conquistare una donna. Quindi ho capito che lui cercava proprio me, che era sicuro di voler stare con me. Inoltre, il suo atteggiamento e la corte che faceva per vedermi mi hanno fatto capire che era il mio futuro marito. Volevo avere un uomo vicino a me, sicuro di se stesso, deciso, una persona cha sapesse cosa voleva dalla vita.
Che differenza di età avete?
Ho 31 anni e lui ne ha 40. In realtà lui compie 40 anni solo quest’anno.
Non hai avuto timore della diversità culturale e di mentalità?
All’inizio ero un po’ preoccupata, ma poi mi sono sentita più vicina alla mentalità latino americana che a quella russa. Spesso gli uomini russi sembrano molto freddi, sono meno emotivi, non amano ballare come nella cultura latino americana. Una volta siamo usciti insieme e abbiamo ballato la salsa baciata. Ci siamo divertiti molto, ero sorpresa che lui non ha avesse dubbi se ballare o no. Ho conosciuto le sue due sorelle, i suoi parenti e ho capito che parliamo lingue diverse ma siamo molto simili e abbiamo tante abitudini in comune. Ci sono piccole diversità nella routine quotidiana, ma mi sento molto vicina comunque alla sua cultura.
C’è qualcosa nella routine quotidiana che non ti piace, qualcosa che ti piacerebbe cambiare?
Non so se in Italia è la stessa cosa, sinceramente non mi piace quando entrano in casa e non si tolgono le scarpe. Su questo ho vinto, ho deciso di non mollare, abbiamo una regola molto rigida: appena si entra ci si scalza. Tutta la sua famiglia lo sa e fa come piace a me. Posso anche dire che a casa ci sono i bambini, e che è più igienico togliersi le scarpe.
Come hanno reagito i suoi genitori, e i tuoi, alla vostra decisione di iniziare una nuova vita insieme?
Non parlando lo spagnolo, quando ci siamo visti i suoi genitori mi hanno fatto tanti complimenti, mi hanno abbracciato e baciato, e io non ho sentito nessun disaggio. I miei genitori, quando l’hanno conosciuto, hanno visto che lui aveva intenzioni serie e si sono tranquillizzati. Devo dire che non parlano inglese e quello che traduco a loro piace. Hanno una buona immagine di lui. Ho deciso io cosa tradurre e cosa no! Tengo sotto controllo tutto.
A lui piace la Russia? Cosa ha detto dopo essere stato in Russia? Quando siete andati, in estate o in inverno?
Siamo stati in Russia d’estate. Il tempo era fresco e era molto stupito delle distanze enormi. È una persona che viaggio tanto. È stato a San Pietroburgo. Era anche molto sorpreso dell’atteggiamento gentile verso gli stranieri e ha visto molte persone simpatiche, allegre. Orsi non ce ne sono! Ha detto che Mosca è diventata una città molto europea. Gli sono piaciuti tanti locali, bar, ristoranti. Gli piaceva che le strade fossero pulite. Era davvero stupito della nostra capitale e gli è piaciuta tanto.
Una domanda che interessa a tutte le donne: hai avuto difficoltà a trovare un’estetista, un parrucchiere e nuove amiche? Sentivi nostalgia di casa, volevi tornare in Russia?
Una estetista brava qua è una impresa, ad un certo punto ho deciso di fare da sola la manicure. Miami è una città dove le persone seguono uno stile di vita molto naturale. Non sono preoccupati di avere manicure e pedicure ogni volta che escono. Ho cambiato abitudini. Prima a Mosca mi svegliavo e iniziavo a truccarmi. Piano piano mi sto abituando. A Miami di mattina molti vanno a correre e dopo passano al bar a prender un caffè. Io invece di mattina ero una pecora nera, truccata e vestita da sera, mi sentivo a disagio. E tutti capivano subito che ero russa. Mio marito mi dice di vestirmi comoda quando andiamo fuori per tutto il giorno.
Dal punto di vista della tua realizzazione personale, ti piacerebbe trovare un lavoro o preferisci stare a casa? So che sei mamma dei due bellissimi figli.
È una questione intricata. Ho lavorato sempre, ho iniziato a lavorare quando avevo 18 anni. Mi sono fermata per un anno e mi sentivo a disagio. Adesso sto pensando a un progetto per il futuro. I figli non possono fermarti, anzi ti danno la forza e il desiderio di materializzare i tuoi desideri.
I tuoi sono stati da te?
Mia mamma viene spesso, e una volta anche per un lungo periodo di 4 mesi. Le piace molto Miami, ma lei non parla inglese. Dice che non riesce ad impararlo e senza saper esprimersi si sente un po’ in difficoltà. Nel quartiere russo però si parla russo e le piace molto. Mia sorella è stata da me. Poi anche mio papà, ma adesso è diventato difficile prender il visto. A tutti Miami piace, ma non vogliono trasferirsi. È una decisione non semplice.
Tu come mai hai deciso di trasferirti? Eri sicura di tuo marito?
Ho deciso di trasferirmi prima di conoscere mio marito. Avevo 25 anni, e niente da perdere. Poi ho pensato che se non mi piaceva potevo tornare indietro. Certo, se hai un bagaglio professionale e anche personale da lasciare, inizi a valutare e diventa difficile prendere la decisione. Importante per le donne che vogliono trasferirsi è aspettare di avere un figlio. In questo caso sarà più semplice tornare, se le cose vanno male.
Tornando indietro nel tempo, avresti preso la stessa decisione di sposarti con lui? Ti piacerebbe tornare in Russia?
Ho una nostalgia gastronomica, per così dire, mi manca il cibo russo anche se non ero molto appassionata della nostra cucina. Comunque si può sempre andare nel quartiere russo e comprare tutto. A volte vorrei stare in Russia. Però quando chiamo i miei amici in Russia e mi fanno vedere che tempo fa fuori, cambio di nuovo idea. A Miami è sempre bel tempo. Allora mi passa subito la nostalgia.
Che piani hai per il futuro?
Mi piace fare i dolci. Facevo i dolci sani, biologici. Vendevo i miei dolci nei locali. Ho capito però che per una produzione più grande serve una gestione un po’ diversa da quella domestica. Adesso sto lavorando su questo mio progetto e mio marito mi aiuta.
Gli piace il tuo progetto?
Si, su questo lui mi stimola e mi dà sempre una mano per poter continuare e anche sviluppare la mia idea. Lui mi dice vai, fai e continua a lavorare su questo. Mia mamma era molto sorpresa che lui mi aiutasse nella vita quotidiana, soprattutto con i figli. Mi chiedeva spesso se lui cambiava anche il pannolino. Mio marito gioca tanto con i figli. Se si va al parco giochi, molti papà giocano e portano fuori i figli. Qua se si va al campo sportivo vedi papà che giocano insieme ai figli, fanno sport insieme. In Russia è piuttosto raro.
Cosa fanno le mamme allora?
Le mamme fanno una pausa e si rilassano. – Anche in Italia gli uomini sono molto bravi. Si impegnano e dedicano il loro tempo ai bambini. Mio marito mi dice rilassati, sto io con i figli. Mi sorprende ancora oggi dopo tanti anni del nostro matrimonio. In Venezuela sono abituati a passare il tempo con i figli, per mio marito è molto naturale. Mi aiuta, porta i figli al parco e mi dice di non fare nulla e andare a riposarmi. Ma non sono mica abituata, devo sempre fare qualcosa, pulire i piatti. Cerco di cambiarmi.
Cosa ti piacerebbe dire alle donne che sono ancora incerte se cambiare vita e Paese?
Dovrebbero iniziare a capire cosa piacerebbe loro fare nella vita, avere delle idee chiare e dopo cercare di raggiungere questi obiettivi. Senza paura e senza dubbi, non ci sono errori irreparabili
Grazie mille per il tempo che ci hai dedicato. Un caro saluto alla tua famiglia.
Grazie mille a te Roksi
Intervista a Inessa
Buongiorno. Si, esatto vivo in Turchia. La Turchia è un paese dove spesso si va in vacanza e gli uomini del luogo spesso non sono pronti ad avere una relazione seria.
Raccontami di te: come mai vivi in Turchia, perché hai scelto proprio lui? Cosa ha fatto di particolare, come ti ha conquistata?
Per molti la Turchia è un paese soprattutto turistico ma esiste anche un’altra Turchia dove le persone lavorano e vivono con un ritmo diverso. Mi presento intanto, vivo a Istanbul mi chiamo Inessa. Sono sposata con un uomo turco e vivo da tre anni in questo bel paese. Parlerò della mia esperienza. Purtroppo esistono tanti stereotipi legati alla Turchia, che riguardano soprattutto degli uomini.
Bene Inessa, raccontaci la tua storia così proviamo a contraddire un pò questi stereotipi e le nostre donne forse inizieranno a considerare anche la Turchia come possibile destinazione di vita.
Ci sono ovviamente tanti tipi di persone. Tutto il mondo è il paese. Non bisogna pensare che qui si vive come in una fiaba oche si pensi solo a divertirsi. Vivo in medio oriente da 10 anni, il mio primo trasferimento è stato per lavoro e il secondo per il matrimonio. Ci sono molti pregiudizi su questo paese, sugli uomini anche sulle donne slave che starebbero “in ostaggio” qui. Questa è però un’errata visione delle cose maturata da persone che sono state qui solo per un breve periodo, o in una vacanza in albergo. La Turchia è un paese con tanti contrasti culturali unici. Nelle zone turistiche l’atteggiamento dei turchi è molto diverso dal resto del paese
Volevo chiederti di raccontare dall’inizio la tua storia e perché lavoravi nel medio oriente? Dove sei nata?
Sono nata in Bielorussia. Ho sempre vissuto e studiato là. Una mia amica si è trasferita negli Emirati Arabi dove vive attualmente. Ha un marito inglese. Lei mi ha aiutato a trovare lavoro come assistente di volo. Quindi mi sono trasferita per lavoro e sono stata 8 anni in medio oriente. Mio marito è pilota, ci siamo conosciuti lavorando insieme. Si può dire che “grazie al cielo” ci siamo incontrati. All’inizio eravamo solo colleghi, poi con il tempo abbiamo iniziato a frequentarci. Vivendo negli emirati ho conosciuto diverse coppie internazionali, di diverse culture e mentalità, come per esempio, lui arabo con ragazza rumena, una signora inglese con un indiano, un ragazzo turco con una ragazza russa. Molti vivono insieme anche per più di 10 anni con i figli. Altri divorziano perchè non riescono a superare le diversità culturali
Volevo chiederti, visto che lui è musulmano, non hai avuto timore di sposarti con un uomo con diversa religione dalla tua?
Cercavo una persona con una educazione e mentalità aperte perché non volevo cambiare la mia religione. Mio marito è musulmano ma non è praticante. Non prega, non frequenta la moschea. Ci sono tante famiglie che hanno una mentalità aperta e sembrano molto europee in Turchia. Non ci sono limiti riguardo l’alcool, possiamo uscire dal ristorante dopo una cena, portando via il vino. Non abbiamo mai avuto discussioni sulla diversità delle nostre religioni. Lui sa che sono cristiana e accetta le mie tradizioni. Noi festeggiamo le feste di tutte e due le religioni. Qualche giorno fa abbiamo festeggiato insieme con la sua famiglia la nostra Pasqua. Ci siamo messi a cucinare insieme e per la prima volta hanno visto come pitturiamo le uova.
Questo tema della famiglia del marito è molto interessante. Come hanno reagito alla sua decisione di sposarsi con una donna cristiana? Che rapporti hai con tua suocera?
Sono curiosi di conoscermi e anche della mia cultura. Sono molto gentili, non si intromettono mai nella nostra relazione. Devo sottolineare che lui ha una famiglia molto moderna che viaggia spesso. Per questo è molto importante avere una idea che tipo di vita ha la sua famiglia. Perché sposandoci vi toccherà avere a che fare con le abitudini molto simili. All’inizio osservavo com’erano i suoi genitori e che stile di vita seguivano. Loro mi trattano sempre bene, seguono la mia cultura con interesse ma non sono molto appassionati. Ci vediamo raramente. Loro sono in pensione e seguono una routine tranquilla.
Ma invece i tuoi parenti e amici cosa hanno pensato al tuo trasferimento?
Mia mamma era curiosa quando le ho dato la notizia, invece mio padre non era molto d’accordo. Più tardi mio marito è arrivato in Bielorussia a chiedere la mia mano ai miei genitori. Lui è alto, biondo, somiglio più io ad una donna turca che lui. Quando i miei l’hanno visto mi hanno subito chiesto se ero sicura che lui fosse turco. Dopo il primo incontro hanno visto che era una persona gentile, educata, premurosa e si sono tranquillizzati. Adesso se litighiamo mio padre prende le sue parti invece di stare dalla mia. Mi dice che ho un marito d’oro che non mi rendo conto di quanto io sia fortunata.
Nel mio immaginario, un uomo turco lo vedo moro, con occhi scuri. Non avrei mai pensato che potesse essere alto e biondo
Secondo me questo fatto è legato molto alla storia della Turchia, paese dove sono passati popoli con culture e origini diverse. Istanbul è una città internazionale. Anche Izmir, che è una città sulla costa turca dell’Egeo ha avuto nella sua storia tanti popoli diversi come Slavi, Armeni, Greci. La zia di mio marito è una signora bionda con gli occhi azzurri. Invece nella parte orientale della Turchia ci sono solo uomini mori con carnagione scura.
Raccontaci del tuo adattamento. Avevate difficoltà linguistiche per comunicare? Immagino che tra di voi parlate inglese
Si, chiaro. All’inizio avevo difficoltà perché sono venuta in Turchia conoscendo pochissime parole turche. Sapevo dire solo frasi standard. Ho dovuto imparare il turco da zero. Mi sono iscritta ad un corso e anche adesso continuo a studiarlo. Devo dire che faccio un po’fatica ad acquisirne la piena padronanza, non è una lingua europea. Con i suoi parliamo turco ma con mio marito dipende parliamo un po’ inglese, un po’ turco a volte lui mi dice qualcosa in russo. Non posso più parlare in russo senza farmi capire. Ha iniziato a capire intuitivamente tutto quello che dico.
Hai trovato qualche amica con cui uscire per prendere un caffè oppure fare un giro nei negozi?
Devo dire che in ogni grande città della Turchia vivono tante persone che parlano russo. Ci sono molti gruppi su Facebook attivi che organizzano anche uscite tutti insieme, così ho conosciuto le persone con cui esco ogni tanto. Ho incontrato anche due mie connazionali al corso di turco e spesso andiamo a bere un caffè o facciamo la spesa insieme. Però i primi tempi erano difficili, senza amici e senza conoscere la lingua. Per esempio evitavo sempre di parlare con il custode della casa. Se mi avesse chiesto qualcosa non avrei saputo come rispondere. Perché turchi parlano poco inglese e solo nelle zone turistiche si può incontrare tanta gente che parlano diverse lingue straniere. Purtroppo dove vivo io è indispensabile saper parlare turco.
Cosa ti ha aiutato ad adattarti nei primi tempi dopo questa frattura sociale? Come hai superato la nostalgia? Prima lavoravi ed eri anche impegnata con la tua routine quotidiana e dopo il trasferimento tutto si è fermato improvvisamente, vero?
Esatto è una il termine giusto, è stata una frattura. Ti senti come se fossi un albero tagliato senza le radici. Le radici sono rimaste in un altro paese e il tronco invece è stato portato via. Un grande supporto me l’ha dato mio marito. Lui cercava sempre di starmi vicino e dedicarmi più tempo possibile. C’erano momenti che lui partiva per lavoro per qualche giorno e mi trovavo sempre da fare qualcosa. Poi mi sono iscritta al corso di turco. Ma devo dire che i primi 6 mesi sono stati molto faticosi. Quando ho iniziato ad orientarmi e ho conosciuto altre persone con cui uscire, è diventato più facile per me stare in Turchia. Ma mio marito mi ha sostenuto molto, non mi rimproverava mai che dovevo migliorare il mio turco, seguire la sua cultura. Ci sono molti uomini che pensano che se ti sei trasferita deve trasformarti in fretta e assorbire rapidamente usi e culture locali.
C’è qualcosa nella routine quotidiana che non ti piace oppure esiste qualcosa a cui non riesci ad abituarti? Forse qualcosa che ti piacerebbe cambiare? Ricordi qualcosa in particolare ?
Ce ne sono diverse e siamo in discussione sempre dal primo nostro giorno su una cosa: che turchi ti bussano alla porta senza alcun preavviso. Per loro è normale venire a casa tua senza avvisarti. Da noi se vengono da te prima ti chiamano e ti chiedono se possono o no. Sono abituata che se arrivano ospiti devo sempre preparare o cucinare qualcosa di buono, e pulire bene la casa. Invece qua vengono quando vogliono per prendere un tè e rimangono per 3 o 4 ore a chiacchierare. A volte mi sveglio e mio marito mi dice che stanno arrivando suoi amici di lì a poco. Per me questa cosa è scioccante, invece lui mi dice sempre di non preoccuparmi. “Mettiti comoda e mettiamo sul tavolo quello che abbiamo”. Per loro l’occasione non è così formale come da noi. All’inizio mi dava fastidio questa abitudine. Poi piano piano mi sono rassegnata e non mi arrabbio più.
Riguardo il tema “gastronomico”, come condividete la vostra cucina? Lui mangia qualcosa della tua cucina e viceversa?
I turchi sono molto patriottici verso il loro cibo. Amano molto la loro cucina. E quindi quasi sempre cuciniamo piatti turchi. Lui ama anche la cucina italiana, mangiamo pasta e pizza. Della mia tradizione gli piace l’insalata russa, e un piatto con patate che si chiama “draniki”. Oppure piatti internazionali come il pesce o la carne al forno con le verdure.
Dal punto di vista della tua realizzazione personale, ti piacerebbe lavorare o preferisci stare a casa?
Adesso sono a casa perché abbiamo un bambino neonato e poi devo prendere la cittadinanza turca perchè il permesso di soggiorno per motivi famigliari, in Turchia non ti consente di lavorare. A me piacerebbe trovare un lavoro in futuro, anche se in Turchia le donne sposate preferiscono dedicarsi alla famiglia, al marito, accogliere gli ospiti a casa, indipendentemente dallo stato economico o sociale della famiglia. Noi siamo diversi, vorrei anche andare a studiare nuovamente a prendere qualche diploma in futuro. Idealmente mi piacerebbe lavorare usando l’inglese e le mie competenze pregresse. Ma purtroppo la Turchia non è un paese dove si fa carriera e si guadagna bene. Gli stipendi non sono alti anche se siamo in una città di 16 milioni di abitanti. Non ho grandi progetti da questo punto di vista.
Però in casa si può sempre trovare qualcosa da fare, no?
Si, questo senza gradi sforzi. In Turchia se le donne non lavorano sono comunque rispettate molto e nessuno le rimprovera di essere mantenute dal marito. Invece quando torno in Bielorussia dai miei parenti la loro prima domanda è perché non lavoro. Nella nostra mentalità la donna lavora, gestisce la casa, deve essere bella curata, fare tutto. Qua hanno una diversa visione della donna, che deve essere semplicemente casalinga
Una domanda sulla questione dei bambini. I Turchi possono portarti via il bambino e non fartelo più vedere? Ci sono casi del genere?
Nella mia esperienza non ho mai sentito una cosa del genere. Secondo la legge turca i figli rimangono con la mamma soprattutto quando sono piccoli. Consiglio a tutti prima di spostarsi di studiare un po’ la legge del paese dove vi trasferite. Informatevi anche sul costo degli avvocati che vi difenderanno nel caso ne avrete bisogno. Le legge in Turchia difende le donne in generale, si può fare causa all’amante, per esempio. Ci sono molti avvocati che parlano sia russo che inglese e che vi possono spiegare tutto sul divorzio.
Anche dopo solo un anno di matrimonio la donna può avere gli alimenti finchè non si sposerà di nuovo. Dovete sempre sapere dove andare e di avere una riserva economica. Indipendentemente dalla vostra nazionalità dopo essere sposati e avendo lo status ufficiale di moglie, avete tutti i diritti garantiti. Molte ragazze non sanno cosa fare e scappano senza trovare una soluzione. Si sentono tante storie in TV di questo genere. Quindi, ripeto ancora prima di trasferirvi, di studiare o leggere le leggi del paese dove emigrate. Sicuramente ci sono casi anche in Turchia nei quali portano via i figli dalle madri, ma sono rari.
Tornando indietro nel tempo, avresti preso la stessa decisione di sposarti con lui? Sei Felice?
Si, avrei fatto la stessa cosa forse con piccole differenze. Il nostro sogno nel cassetto è di comprare casa con vista mare in una piccola città. Vogliamo spostarci da Istanbul e dalla sua vita frenetica.
Che consigli daresti alle donne che sono ancora incerte se cambiare vita e paese?
Prima di tutto amate voi stesse, trattatevi con rispetto, anteponete a tutto i vostri interessi, questo vi aiuterà. Apprezzate la persona con cui vivrete per i fatti e non per le parole che dice. Ho un’amica che ho conosciuta in Turchia. Lei è sposata da 18 anni e mi ha raccontato della regola delle “due dita”. Quando un uomo parla troppo chiudete le orecchie e guardate solo ai fatti. Funziona molto bene. Adesso la condivido con tutte le mie amiche. I fatti parlano ad alta voce più delle parole.
Sono d’accordo con te. E’ una regola interazionale, funziona anche in Italia. Qui ti possono raccontare tante belle storie, ma poi sono solo i fatti a confermarle. Ti ringrazio per la tua storia. E’ stato molto utile sentire una testimonianza vera sulla Turchia. E’ un paese verso il quale abbiamo tanti pregiudizi. Grazie ancora per essere con noi e buona serata.
Grazie a voi. State bene e siate felici
Intervista ad Alina
Il loro incontro è stato davvero casuale, e per merito dell’autoradio della macchina di Alina, col sintonizzatore bloccato su una radio stazione che trasmetteva solo in lingua inglese. Ogni mattina Alina aveva solo quella scelta, e così, anche non volendo, era costretta ad ascoltare solo quel canale.
Nella frenetica vita di Mosca, Alina si era resa conto che non esisteva solo la carriera lavorativa, ma che sentiva il bisogno anche di coltivare nuove amicizie e soprattutto un legame affettivo solido. Scorrendo le foto e le descrizioni di uomini presenti sul sito di incontri “Tinder“, Alina si soffermò su uno di loro, il cui nome le sembrava di averlo già sentito. Improvvisamente le venne in mente che si trattava del titolare della stazione radio che lei ascoltava ogni mattina in macchina. Lo contattò e decisero dopo poco di incontrarsi, scoprendo tra l’altro di vivere e lavorare molto vicini in città.
Così è iniziata questa incredibile storia d’amore, interrotta da una separazione di un mese, quando lui si è trasferito definitivamente in Canada, la sua patria, sebbene sia di etnia indiana. Alina lo ha raggiunto là più tardi.
In che modo i suoi genitori hanno accettato Alina? All’inizio non è stato semplice, dato che per loro tradizione, il figlio maschio dovrebbe sposare una ragazza della stessa etnia (secondo il famoso detto “mogli e buoi dei paesi tuoi”). Ma alla fine ha prevalso l’altro famoso detto popolare, secondo cui “al cuor non si comanda”. Alina ha subito fatto capire ai genitori del suo ragazzo che lei poteva renderlo felice e questa era per tutti loro la cosa la cosa più importante.
Alina ha condiviso con noi le sue prime impressioni sul suo soggiorno in Canada. Una questione interessante che abbiamo discusso in questa intervista in lingua russa, è la religione e la nostalgia. Abbiamo poi parlato anche di come hanno reagito i suoi parenti al suo trasferimento in Canada e al matrimonio con un uomo straniero
Intervista a Kalamkas (ragazza kazaka)
Una prima domanda: raccontami del Kazakistan. Dove si trova?
Sappiamo che il Kazakistan è un Paese musulmano. Volevo sentire da te se il senso delle tradizioni è ancora forte e se le tradizioni sono ancora seguite. Ci sono ancora i matrimoni organizzati, quando la ragazza vede suo marito per la prima volta il giorno di matrimonio? C’è la poliginia? Com’è la vita nel Kazakistan moderno?
Puoi darci qualche esempio pratico, come manifestate il vostro rispetto verso i nonni oppure verso le persone anziane?
Che tipo di regali possono fare?
Immagino che per le due feste di matrimonio invitiate tanta gente, gli ospiti quanti sono di solito?
Sono curiosa di sapere: per un matrimonio di 500 persone dove si può organizzare una festa? Come la gestite, forse in un posto aperto?
C’è differenza di mentalità tra il nord e il sud del Paese?
Chi paga per la festa del matrimonio?
A che età si sposano in Kazakistan?
E i figli? Li fate subito dopo il matrimonio oppure più avanti?
L’uomo è sempre più grande della ragazza?
Tra le ragazze che conosci, quante considerano un matrimonio con un uomo straniero? E quante ragazze preferiscono restare in Kazakistan e incontrare un uomo del loro paese?
Nel caso in cui i genitori delle ragazze siano molto tradizionali, come reagiscono se la ragazza trova un ragazzo all’estero?
Mi confermi che le ragazze non sposate e che si dedicano alla carriera sono poche? A 30 anni molte hanno già famiglia con figli?
Sposarsi così presto implica che poi ci siano tanti divorzi?
Sai per caso cosa dicono gli indicatori demografici del Paese? Ci sono di più uomini oppure donne?
Se un uomo si separa e ha un figlio, lui dedica del tempo per stare con suo figlio? Com’è la relazione tra padre e figlio dopo il divorzio?
Avrei molte altre domande riguardo la cucina tradizionale, le abitudini della coppia, le abitudini della famiglia in generale. Magari te le farò al nostro prossimo incontro. Ti ringrazio per essere stata con noi oggi. Penso che sia utile per i miei clienti sentire la storia di una persona di un paese tanto diverso e lontano. Grazie ancora.
Grazie a tutti per averci seguito, ci rivediamo presto.
Intervista ad Anna
Anna, raccontami un pò di te: come mai vivi in Spagna?
Mi sono innamorata della Spagna a prima vista. Ci sono stata per la prima volta nel 2017, da subito mi sentivo a mio agio, mi è piaciuto molto il Paese. Vengo da una cittadina piccola vicino a San Pietroburgo, anche se proprio a San Pietroburgo ho vissuto per molto tempo. Ora vivo a Barcellona, una città dove ci sono il mare, la montagna, la movida e tante attività culturali. Sono proprio contenta di essermi trasferita.
Chi è il tuo uomo?
Avete deciso di stare a Barcellona da subito?
Hai detto che hai una figlia, quanti anni ha? Come ha reagito al trasferimento?
Racconta come avete passato la quarantena. È stata una specie di verifica per voi?
Parlami della diversità culturale e di mentalità. Visto che avete passato tanto tempo insieme e ti sei appena trasferita
Parliamo di cucina: in Italia per esempio mangiano poco le zuppe, pensano siano piatti da ospedale.
Come hanno reagito i vostri genitori alla vostra decisione di iniziare una nuova vita insieme? Lui ha figli?
Nonostante la quarantena sei riuscita a trovare un lavoro durante questo periodo poco facile
Tornando indietro nel tempo, avresti preso la stessa decisione di spostarti con lui? Sei felice adesso?
Cosa ti piacerebbe dire alle donne che sono ancora incerte se cambiare vita e paese?
Grazie mille per il tuo tempo. Ci tengo a rivederti più avanti per sentire i tuoi progressi e come va la tua esperienza in una situazione, forse, più normale.
Intervista ad Anastasia (Milano)
Devo subito dire che non ero particolarmente innamorata dell’Italia. E’ successo tutto per caso. Ci siamo conosciuti in internet, tramite un sito di incontri. Lui è venuto a trovarmi in Ucraina e dopo due anni mi sono trasferita in Italia. Diciamo che è stato amore a prima vista. Vivo in Italia ormai da sei anni, e mi trovo molto bene. Mi sono integrata bene e mi sento felice.
Hai conosciuto il tuo futuro marito su un sito di incontri. Ti sei fidata di lui, sapendo che in quei siti spesso si trovano persone poco serie e sincere ?
Sono d’accordo, molto spesso non è semplice capire le vere intenzioni di un uomo. Secondo me è più sicuro passare tramite il filtro di un’agenzia matrimoniale seria come la tua, dove sei sicura di trovare uomini davvero decisi di cercare una relazione importante e duratura. Su quel sito mi hanno scritto in tanti. Ma solo lui voleva davvero vedermi ed è venuto a trovarmi. Mi ha fatto capire che desiderava davvero conoscermi. Il sito di incontri è una specie di lotteria. E devo dire che sono stata fortunata.
Grazie della tua sincerità, poche donne ammettono di aver conosciuto il proprio uomo su siti di incontri
Nell’era della tecnologia e delle comunicazioni facili e veloci, mi sembra del tutto naturale conoscersi anche attraverso internet. Inoltre sono originaria di una piccola cittadina dove non arriva nessun turista. Nessuna mi crederebbe se dicessi di averlo conosciuto per caso nella vita reale
Quanti anni avevi quando ti sei trasferita in Italia e come avevi organizzato il tuo trasferimento qui? Avete convissuto prima e poi avete deciso di vivere insieme ?
Sono venuta in Italia per trascorrere una vacanza con lui e sono rimasta subito incinta. Diciamo che è stata nostra figlia a decidere per noi. Lui si stava separando, quindi mi sono trasferita prima come fidanzata e solo più tardi ci siamo sposati.
Come hanno reagito i tuoi alla sua decisione di iniziare una nuova vita in Italia ?
L’ho presentato ai miei quando è venuto per la seconda volta in Ucraina e a loro è piaciuto molto. Lui invece mi ha presentato subito ai suoi. Quindi è evidente che aveva intenzioni abbastanza serie fin dall’inizio.
Avete avuto difficoltà con la lingua e per comunicare ?
Non direi, perché parlavamo sempre in inglese. Anche con i suoi in inglese. Sua mamma è anche insegnante d’inglese. Perciò consiglio a tutte le ragazze che vogliono trasferirsi di studiare le lingue, o inglese o direttamente l’italiano
Parlaci del tuo adattamento. Come hai organizzato le tue giornate dopo il trasferimento ?
E’ stato un periodo abbastanza difficile. Perché non sono venuta per vedere se mi piaceva stare in Italia come fossi una turista. Sono arrivata incinta e dovevo fare diverse visite mediche ed esami. Prima di uscire a fare la spesa, dovevo imparare a memoria semplici frasi anche solo per per comprare il pane. Ho avuto momenti piuttosto imbarazzanti e complicati, e a volte mi sono sentita a disagio.
Sentivi nostalgia del tuo paese ? Volevi tornare a casa ?
Si, certo. Molte volte. Mi ricordo quando era nata mia figlia, mia madre è venuta a trovarmi. Volevo che rimanesse qui per sempre, e che perdesse il suo volo di ritorno. Ero disperata. Il tuo uomo diventa tutto per te, l’unica persona di riferimento. Però penso che per i più giovani sia più facile.
Raccontaci di lui. La sua reazione quando gli hai detto di essere incinta. Lui ti ha supportata ?
Lui voleva avere figli ma aveva timore di dirlo a sua madre perché ci siamo frequentati per due anni ma senza aver mai convissuto assieme. Invece mia suocera è rimasta molto contenta per lui. Parlo solo della mia esperienza, ma penso che in generale gli italiani siano molto bravi come padri. Lui mi aiuta tanto. E’ una persona molto responsabile e ha un senso del dovere verso la famiglia e i figli molto accentuato.
Come avete affrontato le diversità della vostra cultura ?
Sinceramente devo dire che mi sono trasformata ed adattata alle tradizioni italiane. Solo nei primi tempi avevamo qualche discussione in merito. Noi ucraini mangiamo presto, in Italia sembra impossibile cenare in orari diversi dalle classiche fasce. Inoltre mettiamo la tovaglia solo in occasioni speciali, mentre in Italia si usa sempre, per pranzo e cena. Adesso seguo le abitudini di mio marito e mi sta benissimo così.
Raccontaci di più del tuo adattamento. Hai trovato nuovi amici. Altra domanda che interessa a noi donne: hai avuto difficoltà a trovare un’estetista o un parrucchiere ?
Ho trovato fin da subito tante amiche perché frequentavo un consultorio specifico per mie connazionali. Lì ho conosciuto mamme russe e ucraine della mia zona. Dopo la nascita di mia figlia anche al parco giochi trovavo sempre qualche mamma con cui parlare. Poi ho iniziato a studiare l’italiano e piano piano acquisendolo mi sono sentita più a mio agio per conoscere e parlare con donne italiane. La conoscenza della lingua ti dà sicurezza e tranquillità e ti rende più indipendente.
Hai amiche italiane ?
Direi che frequento mamme italiane ma non le chiamerei amiche. Le mie amiche sono perlopiù ragazze ucraine e russe. Per quanto riguarda l’estetista e parrucchiere, a Milano non ho avuto problemi, ci sono tanti saloni di bellezza con lavoratrici russe.
Dal punto di vista della tua realizzazione personale, lavori o sei ancora in cerca di occupazione ?
Organizzo viaggi per turisti russi che vogliono visitare l’Italia. Faccio assistenza turistica anche se non a livello professionale e mi piacerebbe prendere una licenza. Direi che ho trovato proprio quello che mi piace. Lavoro da sola ma anche con altre agenzie. Stavamo organizzando un bell’incontro tra donne, ma il coronavirus ha bloccato tutto
Cosa ti piacerebbe dire alle donne che sono ancora incerte se cambiare vita e paese ?
Dico di contattare Roksolana per un aiuto serio e concreto nella ricerca di un’anima gemella. Sappiate però che gli uomini italiani sono molto esigenti. Prima o poi vi chiedono cosa volete fare. Una cosa importantissima è studiare la lingua. Se avete incontrato una persona che vi piace e vi sentite pronte per cambiare la vostra vita, iniziate da subito a studiare la lingua e rischiate. Non abbiate paura.
Vorresti cambiare qualcosa nella tua vita ?
Sono felice, mi sono realizzata come madre e anche dal punto di vista lavorativo. L’Italia per me è diventata la mia seconda patria. L’unica cosa che nel futuro mi piacerebbe cambiare è di spostarmi in una piccola città di provincia. Vorrei avere una casa in montagna. Milano è una città ottima per lavorare, ma un pò troppo trafficata.
Intervista a Yulia (Rimini)
Prima di venire in Italia ha avuto una storia amara e piena di delusioni. Oggi sapremo qualcosa di più della sua storia, molto avventurosa
Raccontami di te: come mai sei venuta in Italia ? Come è iniziata la tua avventura ?
Nove anni fa lavoravo in una fabbrica, nel reparto contabilità. Sono di Kharkiv. In quel periodo in Ucraina aprivano le agenzie per lavoro all’estero, e ho deciso di provare a trovare qualcosa. Mi piaceva da sempre andare in Italia. Ho chiesto l’aiuto di una mia amica e attraverso un’agenzia che mi ha trovato un lavoro sono venuta in Italia.
Ho fatto un viaggio lungo, perché avendo un visto polacco, per prima cosa sono andata in Polonia e poi in Slovacchia e Slovenia. Alla fine sono arrivata in Italia. Mi dovevo incontrare con una persona che non si è presentata. Avevo però l’indirizzo del mio posto di lavoro e sono andata là. Per fortuna la famiglia presso cui dovevo lavorare mi aspettava.
Ho pagato tutte le spese per il viaggio e il visto, e la commissione dell’agenzia. La famiglia era grande, in una casa abitavano tre generazioni. Lavoravo molto, in tre mesi ho perso 20 chilli e mi sono trovata in un ospedale con l’appendicite. La famiglia non voleva più aiutarmi più. Allora ho pagato tutto io. In ospedale ho conosciuto una signora ucraina e sono andata da lei dopo l’operazione.
Proprio lei mi ha aiutato a trovare il mio successivo posto di lavoro. Ero a casa di un uomo single che aveva un figlio adolescente. Il lavoro era abbastanza tranquillo, dovevo prendermi cura del figlio. Tuttavia il padre aveva una vita privata abbastanza movimentata, cambiava spesso le donne e se era da solo ci provava con me
Ma dov’era sua madre ? I nonni erano presenti ?
Con i nonni, che erano presenti, non si parlava del ragazzo. La mamma non voleva questo figlio. Non so perché, ma la mamma non era mai presente. Portavo suo figlio a scuola durante la settimana, e per il weekend andavamo al parco con la bici, passavamo le giornate fuori per non stare a casa insieme con suo papà. Il papà quando si ubriacava non si comportava in modo educato. Avevo paura di queste serate.
Lui dal primo giorno ha preso il mio passaporto perché diceva che mi avrebbe fatto un contratto, e che lo avremmo firmato insieme. Non potevo andare via senza i documenti. Sono stata 4 mesi in questa famiglia, fino al giorno in cui abbiamo litigato e ho detto che andavo dalla polizia, non ne potevo più.
Lui mi ha dato indietro il mio passaporto e mi ha dato un giorno per fare la valigia. Sono tornata a casa a Kharkiv, ricominciando a lavorare. Ero molto delusa da questa esperienza. Avevo molta paura. Non volevo costruire una nuova relazione con un uomo ucraino, perché il mio ex marito aveva problemi di alcool e poteva alzare le mani.
Ho iniziato a lavorare nella ristorazione degli alberghi. Ho conosciuto un uomo che mi ha invitato per il mio compleanno a Kiev. Sono uscita con lui in un ristorante e lui a un certo punto mi ha detto che doveva andare ai servizi. È sparito. Ho pianto tutta la notte mentre tornavo a Kharkiv. Ho deciso di non continuare più a cercare. Era un periodo difficile psicologicamente e anche fisicamente. Lavoro da sola e ho dei figli da mantenere.
Successivamente, i miei amici mi hanno consigliato un’agenzia di lavoro referenziata che cercava personale per ristoranti e alberghi. Sono diventata aiuto-cameriera in Polonia. Il polacco è molto simile alla lingua ucraina. Lavorando in questo ristorante e andando ogni tanto in cucina ho incontrato un uomo italiano.
Lui era cuoco ed era venuto per organizzare la cucina. Una volta capito che so parlare in italiano, cercava una scusa per parlare con me. Così abbiamo iniziato a conoscerci passo a passo. Ha un sorriso meraviglioso, la sua attenzione e la sua gentilezza mi hanno fatto dimenticare tutte le mie delusioni. Lui mi dice che ha un ristorante e un albergo in Italia e mi chiede se voglio andare con lui. Da quel momento ho capito che la vita è meravigliosa
Non hai avuto questa volta timore di trasferirti ? È stato vero amore allora ? Lui era libero ?
Lui è divorziato, ha due figli. In due abbiamo quattro figli e due nipoti. Lui non usava solo le parole ma anche i fatti. Mi regalava i fiori, mi invitava fuori a cena, voleva passare il suo tempo libero con me. Mi ha circondato di attenzioni e si è preso cura di me. Mi sono sciolta e ho voluto condividere i miei sentimenti e prendermi cura di lui.
Abbiamo una differenza d’età di dieci anni. Lui è più piccolo di statura e molti ci guardano con tanta tenerezza. Siamo due persone con esperienza di vita, non cerchiamo di cambiare nessuno. Cerchiamo di dialogare e comprendere le nostre diversità. Non abbiamo mai avuto un periodo di litigi, penso che sia un amore a prima vista.
Penso che tutte le mie delusioni mi abbiano preparato a questo incontro da sogno. Sono molto felice, sono innamorata e sono amata. Siamo molto in armonia l’uno con altra. Auguro a tutti di trovare la propria anima gemella.
Come hanno reagito i suoi e i tuoi parenti alla vostra decisione di iniziare una nuova vita insieme ?
I figli hanno detto che sono felici quando vedono loro papà felice. È una risposta da persone che tengono non solo alla propria vita personale ma anche a quella dei loro genitori. I miei figli hanno confermato la stessa cosa.
Hai mai raccontato a lui la tua storia e come mai parli italiano ?
No, come oggi mai. Il mio passato è solo il mio. Ho raccontato che sono stata in Italia e ho lavorato in famiglia, che curavo i figli di una famiglia. Ho detto anche a lui che se vuole dirmi qualcosa può dirmelo. In ogni caso viviamo del nostro presente e organizziamo il nostro futuro
Cosa ti piacerebbe dire alle donne che sono ancora incerte se cambiare vita e paese ?
Secondo me l’importante è la propria realizzazione, assieme a ciò che interessa a lui. Se ti interessi agli altri, anche gli altri saranno interessati a te. Se volete trasferirvi in un altro paese, studiate la lingua di quel paese. A me serve anche per le piccole cose come fare la spesa. Se incontrate un uomo straniero considerate non solo l’aspetto fisico ma anche il suo mondo intero.
Guardate solo ai fatti per capire le vere intenzioni di un uomo. Inoltre, non abbiate paura di condividere i vostri sentimenti, le attenzioni e le cure. Gli uomini sono come i bambini!
Sono parole di una donna davvero innamorata e con una gran forza interiore. Con tutte le avventure che hai avuto non hai perso l’ottimismo e la speranza e hai ritrovato il tuo amore vero. Grazie per il coraggio che hai dimostrato nel condividere con noi questa storia
Intervista ad Anna (psicologa)
Ho deciso di iniziare una serie di video incontri con la dottoressa Anna Khatskevich, specialista in psicoterapia che da anni opera come psicologa qui in Italia, e in precedenza in Francia e prima ancora in Russia (Mosca) dove si è laureata nel 2001. Obiettivo di questi video colloqui a frequenza settimanale è quello di affrontare e approfondire temi e problematiche che coinvolgono le sfere sentimentali e quelle di vita quotidiana di coppie di nazionalità diversa e di single che vogliono intraprendere una relazione seria e duratura con una donna dell’est Europa. In questa prima video intervista, Anna ci parlerà della sua storia personale, di come ha conosciuto il suo attuale marito italiano e che tipo di percorso professionale e familiare ha condotto fino ad oggi. Desidero anticipare subito che la sua esperienza di vita è piuttosto inusuale, dato che almeno nei primi anni è stato il suo compagno italiano a trasferirsi da lei a Mosca, a differenza di tutte le coppie che si conoscono tramite la mia agenzia matrimoniale, nelle quali è sempre la ragazza straniera che si trasferisce in Italia. Anna ha infatti conosciuto suo marito in Germania, in occasione di una piccola vacanza invernale. Da quel momento in poi hanno continuato a scriversi e parlarsi in Skype, incontrandosi ogni tanto in Ucraina, dato che era più facile per entrambi ottenere i visti necessari. Le cose tra i due sono andate così bene che qualche settimana più tardi, il suo compagno ha deciso di lasciare tutto e andare a vivere a Mosca con Anna, che nel frattempo stava conseguendo ottimi avanzamenti a livello professionale. Lui iniziò a studiare e imparare il russo, necessario a quei tempi per poter trovare un lavoro a Mosca, dato che in quegli anni poche persone anche in ambiti professionali conoscevano l’inglese. Riuscì poi a trovare un buon lavoro, presso una filiale di un’azienda con sede in Finlandia, per poi passare in un’altra con sede in Svizzera. Non voglio però raccontarvi oltre. Gustatevi questo primo video di presentazione e vi dò appuntamento ai successivi incontri con Anna, nei quali ci addentreremo in tematiche strettamente legate alla psicologia di coppia e a problematiche sentimentali e individuali di ogni genere. Buona visione
Raccontami di te: come mai vivi in Francia, chi è il tuo compagno?
Perché hai scelto proprio lui ? Che cosa ti ha colpito in modo particolare?
Ma lui ti ha aspettato per tre anni con tanta pazienza?
Devo dire che grazie ad internet non ho mai sentito la distanza. Ero sempre attaccata al telefono con Victor. Lui mi capiva, non mi metteva fretta. Sapeva che io lavoravo, avevo ed ancora ho una attività da gestire. Però devo dire alle nostre donne che mi vedono ora che lui era divorziato e aveva tre figli. Il divorzio in Europa è sempre un processo molto lungo e burocratico. Lui quando è arrivato da me con tutti i documenti siamo andati subito al Consolato. Mi ha presentato al Console e ha chiesto se potevamo registrare il nostro matrimonio. Hanno controllato i suoi documenti e mi hanno chiamato per dire che mancava una frase molto importante. Se non è scritta quella, la sua ex moglie poteva impugnare in tribunale il nostro matrimonio.
Mi hanno chiesto se volevo andare avanti comunque oppure fermare tutto ed aspettare i documenti giusti. Ovviamente io non avevo tutta questa fretta. Bisogna specificare che il trasferimento in un altro paese è sempre uno stress soprattutto in età matura quando la donna lascia tutto, non parlo solo delle cose materiali ma anche di quelle personali, affettive e professionali.
Sono una giornalista, mi conoscono nel mio paese, sono stata in TV, ho la mia attività. Inoltre, non conoscevo neanche l’alfabeto francese. Avevo una base di inglese che ho studiato all’università. Sinceramente non avevo la premura di spostarmi a tutti i costi e allora abbiamo aspettato per circa tre anni per cambiare i documenti e poi sposarci. Parlando della mia prima esperienza di vita in Francia devo dire che hanno un ritmo di vita più calmo e basata su principi diversi. Quando avevo bisogno del mio permesso di soggiorno per partire per il Kazakistan, in questura mi risposero che ci stavano ancora lavorando, sebbene il tempo limite per emettere quel documento fosse già ampiamente scaduto. Non hanno fretta di gestire le cose.
Da un lato è negativo dall’altro sanno godersi ogni momento della vita. La vita quotidiana per loro non è una corsa. Questo è un approccio diverso da quello a cui ero abituata, essendo una mamma single che doveva lavorare per mantenere e far crescere un figlio
Lui parla bene Russo, quindi, non avevate una difficoltà linguistica per poter comunicare, vero?
Si, lui lo parla abbastanza bene, ed essendo io insegnante di russo, l’ho aiutato a migliorarlo tanto. Si, tra di noi parliamo russo, anche se ci sono parole che usa in modo particolare e che mi fanno ridere. Ci sono sempre pro e contro parlando russo, a casa non abbiamo barriere linguistiche per comunicare tra di noi. Lui mi spiega le cose, come meglio comportarsi nelle diversi situazioni in Francia ma il mio adattamento alla cultura e alla lingua Francese vanno lentamente.
Mi sono iscritta al corso di Francese per i principianti. La maestra ha detto a Victor che in tre mesi inizierò a parlare francese. Avevo 46 anni quando mi sono messa a studiare nuovamente. Eravamo 16 persone nel gruppo ma gli altri vivevano in Francia già da tre anni e parlavano già. Ero l’unica a iniziare da zero. Un volta ho sbagliato di pronunciare correttamente la mia età, ho detto che avevo 86 anni. Tutti hanno riso e mi sono arrabbiata così tanto che ho deciso di mettermi seriamente a imparare il francese.
In tre mesi ho passato il primo livello con il voto più alto di tutti. Mi ha aiutato molto la mia formazione filologica, scrivo meglio di come parlo. Sono stata fortunata ad avere la mia prima insegnate di francese che era molto brava a spiegare in modo semplice le cose necessarie della vita quotidiana alle persone di diversi paesi con mentalità e culture diverse. Usciva con noi in città, ci faceva vedere anche come si prelevano i soldi dal bancomat.
Dopo il primo mio successo sono passata al secondo livello dove gli studenti erano più bravi e tutti parlavano francese disinvoltamente. Mi hanno promossa ancora, con il terzo miglior risultato del gruppo. Mi impegno e sono brava ma mi manca sempre di fare pratica con amici francesi. Chiedo sempre a mio marito di parlare con me in francese ma per lui è difficile e passa sempre in russo. Prima della quarantena mi sono iscritta al terzo livello, ma adesso la scuola è chiusa. Consiglio a tutti se pensate spostarvi oppure sapete già che vi trasferirete di iniziare subito a studiare la lingua. Il vostro adattamento sarà più veloce.
Lui è contento di vedere i tuoi buoni risultati?
Si, certo. Non solo studio, continuo anche a lavorare con la mia agenzia. Ho il mio studio a casa e gestisco tutto online. Victor quando sono arrivata in Francia mi ha portato in un bilocale completamente vuoto. Aveva lasciato tutto alla sua famiglia rimanendo con poche cose. All’inizio non volevo dirlo a nessuno, mi imbarazzava il fatto di non avere un marito ricco come alcune mie iscritte della mia agenzia. Ma arredando la casa e creando l’atmosfera giusta con lui facendo le piccole spese per il nostro appartamento, ora sono convinta che sia stata una cosa molto bella cominciare da capo.
Abbiamo iniziato a costruire la nostra storia da zero. Ho potuto creare l’ambiente adatto a me. Vivo in Francia da 15 mesi e solo negli ultimi 6 mi sento veramente a mio agio. Il nostro appartamento ha una sala grande con due finestre, una cucina e una camera da letto. Ho detto a Victor che mi serviva uno studio. Sua mamma era molto sorpresa: “Perché vuole avere uno studio?” Quando lei arrivò in Francia mi chiese subito: “Sei una persona che vive per la famiglia o per il lavoro?”. Io risposi che ero “universale”. Lei non era contraria.
Abbiamo diviso la stanza grande in due. Se avevo bisogno di concentrarmi e fare delle cose, mi chiudevo nel mio studio. Lui sapeva di non dovermi disturbare e mi lasciava sola. 6. Ti faccio i miei complimenti per il fatto che non ti sei tirata indietro sapendo che dovevate ricostruire tutto da capo. Spesso le ragazze preferiscono avere già tutto pronto senza dover dedicare il tempo per arredare una nuova casa insieme. Devo dire che alla mia età mi sarebbe piaciuto aver trovato un uomo già sistemato con la propria abitazione.
Da parte mia avrei potuto aggiungere la mia tenerezza, la mia dolcezza nella nuova relazione con un uomo, insomma un tocco femminile. Scoprendo lui mentre stava con me in Kazakistan ho apprezzato le sue azioni per conquistarmi. Lui è un grande lavoratore, una persona piena di vita che ama la vita, un uomo con una mentalità molto positiva. Mano a mano che lo conoscevo provavo un forte sentimento di rispetto, le sue azioni mi davano la sicurezza e, quindi, ho deciso di seguirlo e costruire con lui questa nuova storia. Lui è più basso di me ma non mi pesava questo fatto. I miei amici mi dicevano che eravamo molto in armonia l’uno con l’altro.
Devo dire che il nostro incontro ci fece sentire come giovani neo fidanzati. Per un lungo periodo dormimmo sul pavimento assieme dopo il primo incontro. Quando siamo entrati nell’appartamento per la prima volta (nel quale prima ci abitava una ragazza africana) abbiamo trovato le pareti dipinte in colori molto accesi. Quindi abbiamo iniziato insieme a ricostruire la nostra famiglia. Ci sentivamo nuovamente giovani e innamorati. Capisco ovviamente anche le donne che cercano un uomo benestante con appartamento, macchina e soldi in banca. Però la mia storia è diversa e non deve essere sempre come descrivono i tabloid pubblicitari.
L’importante è avere una forte motivazione personale e voler essere felici. Abbiamo anche momenti difficili in cui litighiamo. Dopo avere dormito sul pavimento per qualche tempo, finalmente comprammo il letto matrimoniale, sul quale dormimmo bene per due notti, finchè arrivò sua mamma a vistarci. Per le successive 5 settimane ero tornata a dormire sul pavimento. Ogni sera prima di andare a letto prendevo la medicina per il mal di schiena e mi chiedevo perché Dio mi mettesse di fronte a questa prova.
Quando sua mamma partì mi disse che mi avrebbe accettato volentieri come parte della famiglia. Devo dire che a 47 anni passare una prova del genere non è stata una cosa molto piacevole. Questo incontro con sua mamma, superato brillantemente, è stato un passaggio importante verso la nostra costruzione famigliare
Raccontami dei tuoi parenti come hanno reagito alla tua decisione di iniziare una nuova vita con lui. Hai conosciuto i figli di Victor?
Si, ho visto tutti i suoi figli, il figlio più grande ha 30 anni e vive da solo, il figlio medio ha la stessa età di mio figlio. Ha una figlia piccola di 16 anni. Capisco i suoi sentimenti verso i figli e andiamo a trovarli spesso, e anche loro vengono a casa nostra. Sua figlia ama suo padre e cerca sempre le sue attenzioni.
Conosco bene i suoi sentimenti perché i miei si sono separati quando avevo 10 anni. Ero molto gelosa di mio padre e mi ricordo benissimo quello che provavo, non capivo perché le persone che amavo non potessero stare insieme. Invece mio figlio è diventato molto amico di mio marito anche se abbiamo avuto i momenti difficili, e scenate isteriche pesanti. Quando dicevo che non sarei mai venuta in Francia se Victor non avesse trovato il modo di comunicare con mio figlio nel modo giusto.
I miei “amici” avevano sospetti su di lui, facendo ipotesi negative circa il suo arrivo, immaginandolo come un parassita, oppure un criminale scappato dalla Francia per evitare la condanna. Oltretutto si trattava di miei amici del cuore. Alcuni provavano a controllare i suoi documenti, altri commentavano che non era la persona giusta per me, insomma non erano molto contenti per me. Solo un mio amico mi disse “perché non vai in Francia, se lo ami cosa aspetti ?” La vita è troppo corta per le indecisioni. Dovrei raccontare un aneddoto.
Uno dei miei amici sospettosi, che sempre mi diceva che non era la persona giusta per me, mi suggerì di andare a parlare con uno che prediceva il futuro, per avere notizie su di lui. Entrai, tremando tutta per l’emozione e la curiosità di sapere tutto su Victor. Alla fine, mi fu detto che lui non era quella persona che mi diceva di essere e mi voleva rubare 1000 euro. In quel periodo eravamo già molto innamorati. Tornai a casa con un umore pesante. Salii al quarto piano, ed entrai in casa tutta cupa. Ci sedemmo a tavola con una cena deliziosa e proprio in quel momento pensai che nonostante le brutte cose immaginate dal sensitivo, io volevo a tutti i costi pensare positivo, essere felice con Victor, sposarlo e fare con lui una famiglia, assumendomi ogni responsabilità riguardo a questa scelta di vita. Ma se avrò ragione, sarà una mia grande vittoria.
Adesso vivo in Francia e non sento più queste persone, non so neanche dove siano. Voglio dire a tutte le donne chi ci ascoltano: “Ascoltate il vostro cuore e siate sempre fiduciose nei confronti delle altre persone. Non dico di non ascoltare mai quello che dicono i vostri amici ma chiedete sempre a voi stessi cosa volete veramente voi, cosa è più importante per voi. Circondatevi di persone che guardano i lati positivi, quelli che sostengono le vostre decisioni. Spesso le persone sono gelose e invidiose. Le uniche certezze nella vita sono la morte e l’invecchiamento. Se usciamo dal ruolo delle vittime e diventiamo le protagoniste della nostra vita, riusciremo a vedere tante possibilità diverse e la nostra vita si trasformerà in un romanzo felice.
Dal punto di vista della tua realizzazione personale, ti manca il lavoro che facevi nel tuo paese?
Ero pronta a questo cambiamento non ho sentito una grande trasformazione. In epoca di Internet basta guardare qualche video su youtube sulle esperienze di altre persone. In Europa servono persone che sanno fare lavori manuali, come parrucchieri, sarte, estetiste. In Francia è veramente difficile trovare servizi del genere. Sto pensando di comprare una macchina per cucire e riprendere il mestiere di sarta, quello che ho studiato una volta a scuola. In Europa le donne sono molto individualiste, molto riservate e ci tengono di stare in un cerchio chiuso solo tra persone che conoscono.
Sono stata ad un evento pubblico dove c’erano cittadini dell’ex CCCP e abbiamo trovato subito molti temi in comune. Abbiamo chiacchierato, cantato, ballato insieme. C’erano lettoni, ucraini, lituani, georgiani, bielorussi, e io rappresentavo il Kazakistan. C’era una signora di una certa età, francese, che ci osservava quasi con invidia. Essendo io una giornalista, ero curiosa di parlare con lei, allora ci siamo avvicinati con Victor. L’abbiamo invitata nel nostro gruppo. Lei ci disse che non capiva come noi, persone di diverse culture e abitudini, con mentalità diverse, provenienti da paesi diversi potevamo convivere assieme.
Devo dire che noi popoli dell’ex URSS siamo un popolo fortunato avendo nel DNA una forte ospitalità, per noi è molto importante l’amicizia, la semplicità e la sincerità. In Francia le persone si esprimono in modo diverso, sono più osservatrici, riservate ed egocentriche. Nessuno ti viene a trovare all’improvviso a casa tua come spesso succede da noi. E devo dire che a me piace questo mio incontro con un’altra cultura, trovo sempre più cose positive e apprezzo le diversità culturali. Se torniamo alla tua domanda sulla “realizzazione personale” penso che nell’era di Internet non esista una problema del genere.
Si può sempre trovare un lavoro a distanza, fare corsi di formazione online, trovare sempre qualcosa da fare. L’importante è essere motivati. Non esistono ostacoli, se volete stare con la persona che amate, volete condividere con lui sua cultura e la routine. Ascoltate il vostro cuore, state solo con persone che vi supportano e andrà tutto bene. Ripeto ancora: gli ostacoli non esistono
Ti ringrazio per la tua disponibilità di raccontare personalmente la tua esperienza e il tuo percorso di immigrazione, soprattutto condividere con noi la tua energia. Sono molto lieta di averti conosciuta, ti auguro una buona continuazione e ci sentiamo presto perché ho ancora tante domande da farti. Ma le lasciamo per la nostra prossima puntata
Anche io ti ringrazio per darmi questa possibilità di condividere il mio percorso con le persone che magari stanno per decidere di trasferirsi. Grazie ancora per aver organizzato questo incontro e parteciperò volentieri alle prossime nostre discussioni.